Dal cosiddetto “Libro della Consolazione” del profeta Geremia, oggi abbiamo ascoltato quello che è un inno di gioia e di speranza (I Lettura). Eppure la situazione del suo tempo non era molto rosea. Da dove viene tanto entusiasmo? Il profeta contempla e “sogna” l’amore eterno del Signore, che è «un padre per Israele». Gesù, sommo sacerdote compassionevole (II Lettura), realizza in pieno questo “sogno”. Nel Vangelo, un cieco mendicante grida, implorando pietà da «Gesù Nazareno». Molti cercano di farlo stare zitto, ma egli grida ancora più forte. Puoi immaginare il suo slancio, quando gli vien detto: «Coraggio! Alzati, ti chiama»? Salvato per la sua fede, segue Gesù «lungo la strada» verso Gerusalemme… Oggi è la Giornata missionaria mondiale e il Papa ci ricorda che Dio, nella Pasqua di Gesù, fa proprie le gioie, le sofferenze, i desideri, le angosce dell’umanità e «vuole stabilire con ogni persona, lì dove si trova, un dialogo di amicizia». E tu stai annunciando ciò che hai “visto e ascoltato”, testimoniando senza vergogna la fede in Gesù che salva? Ti senti missionario di “compassione” e di “speranza” là dove vivi?