Nel caso di Castelnuovo egli era nominato dal pievano di Sandrà, probabilmente non risiedeva nella parrocchia e la sua figura era poco nota al Vescovo che aveva rapporti solo con la Pieve.

Iacopo De Clementis – morto nel 1534; Antonio Delaioli – morto nel 1567, originario di Salò; Bacilieri Giobatta, eletto nel 1568 morto nel settembre 1602. Bacilieri Francesco, eletto il 7 ottobre 1602, morto il 27 agosto 1625. Saga Paolo, eletto il 6 settembre 1625, rinunciò l’11 settembre 1631. Gianelli Giovanni Battista eletto nel 1631 muore nel febbraio 1645. Mazzoni Giovanni Giacomo eletto il 17 marzo 1645 rinunciò il 3 febbraio 1649. Lippoli Francesco, eletto il 23 marzo 1649, morì nel 1652. Quartarollo Lorenzo, eletto il 14 luglio 1652, morì il 24 gennaio 1690. Di lui nonostante 40 anni di sacerdozio nel nostropaese non rimane nessun ricordo, si conserva solo la firma. Meves Simone, eletto il 4 febbraio 1690, morì l’8 aprile 1725. Con questo parroco, la Chiesa di Castelnuovo ottenne, dalla Santa Sede il titolo di Chiesa Arcipretale.  Zanetti Andrea, eletto il 15 maggio 1725. L’8 aprile 1747 effetuò il trasloco nella piccola parrocchia di S.Sofia di Albaro. Gattieri Domenico di anni 39, eletto il 24 maggio 1747. Morì il 18 giugno 1793 e fu sepolto nell’attuale oratorio. Zampieri Daniele di anni 44, eletto il 6 luglio 1793. Morì il 6 maggio del 1808 anno dell’inizio dei lavori della nuova Chiesa. Tonolli Luigi di anni 31, eletto il 21 maggio 1808. Per il popolo di Castelnuovo il suo nome sarà in benedizione per vere innalzato la Chiesa attuale. Morì il 17 settembre 1840. Perlato Felice, eletto il 25 marzo del1841. Spaventato dall’incendio del 1848, vedute le rovine del paese, scampato alla morte per miracolo, rinunciò nell’agosto del 1848 ed assunse la rettoria di S.Maria della Scala in Verona. Dall’agosto 1848 al febbraio 1851 il paese è senza parroco! La distruzione del paese, a causa dell’incendio del 1848, pose in deplorevole situazione la Curia Vescovile, da non poter trovare chi assumesse, nemmeno provvisoriamente, la cura delle anime desolate di Castelnuovo. Occorre però citare Azzalini Giuseppe, padre Gesuita, che venne tra noi nell’agosto del 1848 e ritornò alla Co mpagnia di Gesù nel febbraio 1851. Signori Giovanni, eletto il 15 gennaio 1851; ma il 22 marzo rinunciò. Zandomeneghi Antonio di anni 33, eletto l’8 luglio 1851. Fu trasferito il 14 marzo 1863. Ambrosi Giovanni Battista, nominato il 5 maggio 1863. Morì il 10 novembre 1874. Farinati Stefano, eletto il 10 maggio 1875. Muore il 20 dicembre 1883.

Piazzi Giuseppe, eletto il 9 febbraio 1884. Morì il 29 agosto 1929. La figura di don Piazzi è ancora ricordata per l’umiltà e la bontà. Aveva due grandi passioni: i bambini e la banda musicale. Fece costruire l’asilo infantile nel 1908, gestito dalle suore della Misericordia. L’amore di don Piazzi per la musica è testimoniato dalla sua periodica ed assidua presenza nella piazza del paese, dove stava seduto per ore ad ascoltare le prove ed i concerti della banda musicale locale. Secondo lo spirito cristiano, don Piazzi accompagnava con la musica, espressa a Castelnuovo dalla Corale e dalla banda, processioni, feste solenni e qualsiasi pratica religiosa.

Importante fu la sua amicizia con don Antonio Bonuzzi, che fece costruire l’organo meccanico per mano del maestro organaro inglese G.Trice e che inaugurò nel 1884. A questo sacerdote si deve, anche, l’aggiunta nel campanile della “sestina” (sestacampana). Volle nella Chiesa al lato sinistro di chi entra che fosse dipinto l’incendio di Castelnuovo del 1848 perché tutti ricordassero quella pagina storica della nostra indipendenza. Il giorno della firma dei Patti Lateranensi (11 febbraio 1929) fece esporre le bandiere pontificia ed italiana e suonare l’inno nazionale. Per questo suo impegno ottenne il cavalierato d’Italia. Gonzato Giuseppe, eletto il 22 novembre 1929. Nel 1930 rinuncerà per i contrasti sorti tra la popolazione. Don Gonzato diventerà cappellano degli alpini.

Miola Vittorino, nominato parroco verso la fine del 1930. Esercitò il suo ministero per 33 anni fino al 1963. Morì il 29 maggio del 1970 e volle essere sepolto a Castelnuovo accanto alla sua mamma. Durante gli ultimi anni a Castelnuovo ebbe la gioia della nomina a Monsignore. Era di salute cagionevole, con un carattere burbero ed introverso, ma sempre di grande disponibilità con tutti soprattutto verso i più bisognosi. Sognò e realizzò un oratorio per i giovani, diede impulso alle associazioni ed in particolar modo all’Azione Cattolica. Eseguì l’ultimo grande restauro della Chiesa con l’impianto di riscaldamento, le grandi vetrate laterali, il riammodernamento dell’interno con la rimozione del grande pulpito ligneo ottagonale, la rifusione delle campane. Don Miola dovette anche affrontare i segni dell’evoluzione dei tempi. Si coprì, dopo un referendum tra i fedeli, il dipinto relativo alla strage del 1848 che sembrava poco conveniente in Chiesa; anche se poi a molti dispiacque. Anche l’organo fu smontato e trasportato nell’abside.

Mazzi Luciano giunse a Castelnuovo nel 1964. Sacerdote dinamico, affrontò i lavori di ristrutturazione della canonica con la costruzione delle ampie sale parrocchiali per il catechismo e le riunioni. Fece eseguire nell’Anno Santo del 1975 il portale della Chiesa in rame sbalzato. Fu sua l’idea del nuovo altare centrale per la celebrazione dell’Eucaristia. Per sua volontà sorse nel 1967, il gruppo S.Camillo, donatori di sangue volontari che sempre sostenne con entusiasmo mettendo a disposizione le strutture parrocchiali. Lavorò alla formazione del gruppo missionario che sempre incoraggiò ad aiutare la missione di Nabilatuck in Uganda. Fu consigliere attivo e dinamico nell’amministrazione della scuola materna. Accettò nella parrocchia il cammino neocatecumenale che seguì con attenzione e partecipazione. Aveva spiccate doti intellettuali; riuscì a sistemare molte persone disoccupate, tanto era vicino sempre alle varie famiglie. Morì il 25 maggio 1979. La sua salma riposa nel cimitero di Valeggio accanto ai genitori.

Bontempi Carlo fa il suo ingresso il 27 ottobre 1979.
Sue prime realizzazioni sono la sistemazione dell’area presbiterale e la posa del nuovo altare già ordinato da don Mazzi. Nel 1982 vengono iniziati i lavori al complesso parrocchiale: il primo è il rifacimento in rame dei canali e delle grondaie della Chiesa; nel 1984 tocca al tetto dell’oratorio che da quel momento diventerà la Cappella invernale; nel 1985 viene rifatta completamente la facciata della Chiesa in tufo, rovinata e pericolante, e vengono tinteggiate tutte le pareti esterne; viene inoltre restaurato il campanile romanico. Successivamente si passa alla tinteggiatura interna della Chiesa, alla sistemazione del pavimento e dei banchi, al nuovo impianto elettrico e di amplificazione. Viene deciso con il CPP di comperare un organo elettronico e di provvedere ad un impianto elettronico per le campane. Un lavoro importante è la realizzazione del “Centro Sociale San Giuseppe” voluto soprattutto per l’aggregazione dei ragazzi e dei giovani ma anche per le persone adulte.
Con don Carlo nasce a piccoli passi il Grest parrocchiale che vede aumentare di anno in anno la partecipazione dei ragazzi e degli animatori adulti. Sempre con don Carlo inizia la catechesi degli adulti in parrocchia e nelle famiglie.
Dopo 15 anni di ministero sacerdotale in mezzo a noi, saluta la comunità di Castelnuovo per ritirarsi in una casa di Monte Solane.
Per un breve periodo viene anche mandato in aiuto, soprattutto per il sacramento della riconciliazione, del Rettore del Santuario della Madonna della Corona.
I suoi funerali sono celebrati nella Chiesa di Castelnuovo alla presenza del Vescovo di Verona Mons.Nicora. La sua salma riposa nel cimitero di S.Felice del Bènaco.

In corrispondenza con la conclusione del mandato di don Carlo, a Castelnuovo non viene più assegnato “il Curato”, poiché il numero dei sacerdoti risulta insufficiente rispetto alle necessità della Diocesi.
Tuttavia, da questo momento, alcuni sacerdoti (tra i quali don Luigi Fiorini, don Antonio Maino e don Sergio Fratucello) collaboreranno con i Parroci nella loro attività pastorale.

Zanetti Gabriele collabora per un po’ di mesi con don Carlo prima di entrare ufficialmente come pastore della nostra comunità. Si dedica alla pastorale con impegno ed energia, rinnova il Consiglio Pastorale Parrocchiale formando le Commissioni (economica, liturgica, ecc…). Coinvolge la comunità attraverso assemblee pubbliche nella programmazione sia pastorale che di interventi di ristrutturazione. Viene dato inizio ai lavori per il rifacimento del tetto della Chiesa. Con l’aiuto di volontari vengono sistemati il teatro parrocchiale, l’illuminazione dell’oratorio e le aule di catechismo.
Coinvolge il Consiglio Pastorale e gli animatori per progettare il percorso catechistico; promuove una giornata di ritiro aperta a tutta la comunità per riflettere sulla Parola di Dio. La catechesi degli adulti viene sostenuta nelle famiglie. Nasce la commissione ecumenica che svolge l’importante compito di divulgare il senso di tale movimento. Con don Gabriele collabora anche don Luigi Fiorini (morto il 30 marzo 2011).
Dopo cinque anni di presenza in mezzo a noi, il 9 settembre del 2000, viene chiamato dal Vescovo di Verona Mons. Carraro a guidare la parrocchia cittadina di S.Pancrazio al Porto e successivamente la parrocchia dei SS.Pietro e Paolo in Villafranca di Verona.
Di Don Gabriele i fedeli di Castenluovo non dimenticheranno la costante esortazione ad impegnarsi senza trascurare i propri doveri, ad essere disponibili verso situazioni di disagio senza guardare il colore della pelle, a rispettare e a conoscere i fratelli ortodossi e di altre religioni in uno spirito ecumenico davvero esemplare.
Muore il 18 febbraio del 2011.

Zardini Eros fa il suo ingresso a Castelnuovo il 23 di settembre del 2000, anno del Grande Giubileo. Nativo di Lugagnano, giunge dalle parrocchie di Boschi S.Anna e Boschi S.Marco.
Il suo servizio è sostenuto da profondità spirituale, da ricchezza di intuizioni e da incrollabile fede nella Parola di Dio. L’esempio della sua preghiera ha sempre colpito ed edificato tutta la comunità: è solito accedere all’incontro con Dio, pur in mezzo alle molteplici incombenze del suo ministero.
Sacerdote attento alle necessità della parrocchia, si dimostra attivo e laborioso senza sosta, procedendo ad interventi di notevole spessore. Tra i più significativi meritano segnalazione:

  • opere di straordinaria manutenzione della chiesa (completamento del restauro del tetto e degli interni; risanamento delle decorazioni e dei dipinti; rifacimento con messa a norma dell’impianto elettrico e di amplificazione acustica; sistemazione dei servizi anche per disabili; recupero dell’affresco-dipinto che ricorda la strage di Castelnuovo dell’11 aprile 1848);
  • opere di straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo della copertura della chiesetta romanica adibita ad oratorio, adiacente la chiesa parrocchiale (con tecniche che hanno comportato la ricostituzione della geometria originale, la conservazione degli elementi costituenti e il consolidamento statico);
  • opere di straordinaria manutenzione con rifacimento della copertura, risanamento conservativo, messa a norma dell’impianto elettrico e ritinteggiatura dell’immobile adiacente la chiesa adibito ad attività pastorali e ricreative (teatro, aule di catechismo, chiesetta e cucina un tempo utilizzate dalle suore);
  • opere di manutenzione, risanamento, ritinteggiatura e sistemazione dei locali sottostanti la canonica pure adibiti ad attività pastorali e ricreative;
  • costruzione di un Centro polifunzionale per attività sportive e ricreative (“La Pagoda”), in adiacenza ai preesistenti impianti sportivi parrocchiali e con recupero dell’immobile confinante, dotando così il complesso sia degli indispensabili locali da destinare a spogliatoi e servizi sia per realizzare nuovi spazi per attività sportive e ricreative.
    Il centro è aperto a tutta la popolazione come mezzo di aggregazione, integrazione, educazione e crescita sociale dei giovani e per favorire il servizio, l’assistenza e l’attività ricreativa per le persone anziane. E’ l'”oratorio” di cui i Castelnovesi vanno fieri;
  • restauro e ricostruzione dell’organo “Trice” del 1884 (strumento di considerevole importanza storica e di rilevanza artistica del tutto particolare, da anni non utilizzato e in uno stato di notevole deterioramento e di totale abbandono); l’inaugurazione dello strumento, riportato al suo originario splendore, avviene il giorno di Pentecoste del 2008;
  • restauro di vari arredi della chiesa fra cui il “Cristo morto” e il “Cristo Risorto”, due statue lignee di particolare importanza storica e rilevanza artistica.

Don Eros saluta la comunità il 25 settembre 2011 con destinazione Argentina: la missione da sempre sognata.

Don Ivano Cinquetti

Scheda in aggiornamento.

Il nuovo parroco don Luca Tosi fa il suo ingresso il 10 ottobre 2021.